Koltès

Giorno di morte nella storia di Amleto

Bernard-Marie Koltès
Giorno di morte nella storia di Amleto
Traduzione di Luca Scarlini
Stesura definitiva 22.12.2008

I
La notte sui bastioni, al di sopra del mare.
Nero

Amleto Spirito, spirito inquieto! L’ora morta. Non ti svegliare. Il mare mi vuole attirare sotto le sue rive, perché possa vederlo dove è profondo e sentirlo ruggire sopra di me.
Riposa in pace, anima mia.
Questo luogo è disperazione: la stella, laggiù, a ovest del polo, è venuta a rischiarare questa zona del cielo, per detronizzare in te la ragione e precipitarti al fondo della follia.
Strida degli uccelli di mare.
Amleto Morte.
Rumore di onde, uccelli
Il silenzio si rompe. Le fibre del mio corpo si induriscono come nervi. Omicidio! La pietra dei bastioni si muove, la fredda luce si svela. I delitti, fuggiti sotto terra, questa notte risorgono sotto lo sguardo dell’uomo. Presto, prima di quanto lo spirito registri, gli atti cupi si mostrano. L’anima va in pezzi, l’anima e gli occhi si strappano.
Questa notte, Amleto, tutto è in gioco, fino alla fine.
Il rumore del mare scompare. Poi, quando una voce, simile a quella di Amleto, ma usurata, si mette a parlare, in una luce appaiono il trono, l’abito e la corona del re. A destra, come il quadro di un fiume che scorre dal fondo all’inizio, Gertrude posa la mano sul trono. Amleto si appoggia ai ginocchi di Gertrude. Ofelia è appoggiata ai ginocchi di Amleto. A sinistra Claudio, da dietro, sembra che risalga la corrente.
La voce Amleto, Amleto, ecco il delitto.
Mentre dormiva, una malefica sostanza è stata gettata negli orecchi del re, è precipitata nei sentieri del corpo. (a), ha immobilizzato tutte le membra e ghiacciato il sangue, poi è uscita dalla pelle come una crosta lebbrosa e gli ha rubato la vita, la corona e la regina,
Senza difesa, senza perdono, solo, così è morto il re.
Nero.
Poi, nel cerchio di luce, quando la voce si è rimessa a parlare, appaiono successivamente soli, e come se fuggissero, Gertrude, Amleto, Ofelia e Claudio.
La voce Vendicami! Amleto, Amleto, sei più inerte dell’erba che marcisce sulle rive molli d’acqua? Non piangere, vendicami. Non sopportare che mio fratello, questo animale adultero, incestuoso, abbia ottenuto il desiderio della mia regina, togliendomi carne e sangue. Vendicami. Amleto, Amleto, addio, non mi dimenticare.
L’urlo della sua morte.
Di nuovo il rumore del mare.

2
Amleto, solo sui bastioni
Amleto
Ecco dunque che il tempo è venuto. Spugne, spugne, spugne! Tutto il luogo ora è per voi. Assorbite i suoi favori, imbevetevi di ricompense, spazzate via il suo potere, finché un giorno voglia strizzarvi e allora sarete di nuovo asciutte. Lingue di miele questo è il tempo per leccare la sua grandezza, tutti voi dalle gambe molli e dalle schiene di biscia, inchinatevi e strisciate! E il nuovo re vi conserverà come un pezzo di mela nella bocca, e a forza di masticare, prima o poi vi ingoierà.
Tutti a tavola! Il re veglia, celebra, allestisce l’orgia del parvenu: io voglio svuotarmi la testa di tutto quello che c’è, perché ci sia posto per il sorriso del traditore e quello della donna. Tutti, tutti alle nozze! Il porco vuota la coppa! Io, io voglio parlare di sangue, astuzia, delitto, non starò zitto finché questo luogo maledetto non somiglierà a un campo di battaglia.

3
Luce della fine della notte.
Gertrude avanza, i capelli sfatti, gli occhi chiusi, tenendo in mano la corona. Claudio la notte, è come un pianeta sulla sua orbita.

Lei si gira verso di lui, la mano davanti al volto, gli stringe il corpo e la mano, mentre lo sguardo di Gertrude osserva l’ombra.

Appare Amleto. Gertrude si gira verso Claudio; gli dice “Gertrude!”, poi si gira verso Amleto. Pone la corona sulla testa del re, gli dice: “Parla” e resta poi al suo fianco, volgendo la schiena.

4
Claudio Nipote mio, figlio adorato…
Amleto Dici a me?
Claudio Credilo, credici: non scordiamo mai la morte di tuo padre, del mio caro fratello. L’anima nostra è in lutto, il cuore è oppresso, il regno, infine, è tutto aggrottato come la fronte di un uomo che esprima dolore. Ma è necessario che insieme conserviamo la ragione e, fedeli in questo alla memoria della morte, non ci perdiamo, che non dimentichiamo. Amleto, capisci alla fine perché quella che è tua madre, che è stata nostra sorella, quella, infine, che è la regina mia e del paese, l’ho presa in moglie? Le voci più sagge ci hanno spinto, l’opinione generale ci ha sostenuto. Quanto a noi, fatti in brani, straziati, commisti di lutto e piacere, noi abbiamo e teniamo un occhio pieno di felicità, mentre l’altro piange,
Amleto Un mese, un solo mese!
Claudio Dici a me?
Gertrude (girandosi)
Amleto!
Amleto Fragilità, il tuo nome è donna.
Getrude Amleto, per quanto tempo cercherai tuo padre nella polvere? Sempre con gli occhi bassi! Perché tutti quei sospiri, perché quel lutto clamoroso, perché quegli abiti color d’inchiostro?
Amleto Di che parli?
Gertrude Guarda infine il tuo re con amicizia.
Amleto Ciò che ho in me, signora mia…
Gertrude Quello che hai in te! Cosa è? Che c’è nel tuo caso che sembra così singolare?
Amleto Sembra? No, è!
Gertrude Visto che così è, parla.
Amleto Non ho a disposizione niente per esprimerlo.
Claudio Signora! Amleto! Signora! Senz’altro qui c’è carattere buono e lodevole che rende ai morti i dovuti omaggi funebri. Ma, alla fine, Amleto, non è un luogo comune? La ragione stessa,dopo la prima morte, non grida sempre: “doveva essere così”? Mio caro, non scordare che tuo padre ha perso un padre e quello a sua volta, perché proprio noi, preda di una rivolta assurda, dovremmo turbarci?
Amleto, ascoltami: pecchi contro il cielo, pecchi contro i morti e contro la natura: un crimine. Se continui, rischi di dare prova di ostinazione, di iniquità, di un cuore senza energia, di un’anima sfrenata, uno spirito rozzo e un giudizio debole. Per finire, devi sapere che il mio desiderio è che non ci abbandoni, che tu diventi nostro cortigiano e devi rinunciare a ogni altro progetto. Liberati da questi nodi oscuri, e di fronte ai nostri occhi, diventa un conforto, un nipote, un vero figlio.
Amleto E tu cosa dici, madre?
Claudio Amleto, ti preghiamo, in ogni luogo ti guardiamo, bisogna che il mondo sappia che tu sei l’erede, che ti amiamo, che mi consideri un padre amato, per me tu sei mio figlio.
Amleto Mia madre che dice?
Gertrude Non essere insensibile alle preghiere di tua madre, Amleto, resta qui, non decidere niente.
Amleto Ti obbedirò, madame, meglio che posso.
Claudio Che risposta cortese e affettuosa! Signora, questa gentilezza, questo libero accordo, mi danno infine gioia al cuore.

Appare Ofelia

5

Un istante, Ofelia si gira verso Amleto: lui sfugge, finché lei non guarda il mare e non la abbandonerà più con lo sguardo.

Claudio Sentimi: si parla di te, e se quello che mi dicono è esatto, potrebbe sembrare che ti prendi dei rischi per la tua reputazione.
Ofelia Signore, non so.
Claudio Che c’è tra te e Amleto? La verità.
Ofelia Signore, mi offre amore in modo onorevole.
Gertrude Sì come dici, già già già.
Ofelia Credo alle sue parole, signora.
Gertrude Una trappola per oche.
Claudio Credi al nostro consiglio: perché per quel riguarda Amleto e i suoi futili favori, non devi vederci altro che fantasia, il capriccio di un sangue giovane, è come una violetta precoce che presto sfiorisce, dolce e fragile, profumo leggero nell’aria, il divertimento di un minuto, nient’altro.
Ofelia Nient’altro?
Gertrude Nient’altro. Devi saper provare paura – paura di lui, paura di te; la migliore protezione contro i sensi turbati.
Ofelia Paura? Davvero? Non so niente.
Claudio Forse per questo istante ti ama; è possibile che niente d’impuro o falso corrompa la nobiltà del desiderio. Ma…
Ofelia Amleto!
Gertrude Sei una bambina allora?
Ofelia Amleto!
Gertrude Non fare la bella addormentata. Quando serve sei molto più loquace; la tua stanza e le tue braccia sanno essere generose.
Claudio Devi capire il suo rango, il posto nel paese, non è padrone del suo futuro. Sottomesso alla sua nascita, non può, come tutti, prendere dove vuole, perché dalla sua scelta dipendono il benessere, la potenza di tutto uno stato. Se dice che ti ama, per favore sii abbastanza saggia da ricordarti che la sua parola è sottomessa a quella del paese.
Ofelia Queste parole mi spaventano.
Gertrude Capisci lo scandalo, il danno al tuo onore, se lo ascolti cantare con orecchio credulo: che ti prenda il cuore, o peggio. Temi, temi un ardore senza freni!
Ofelia Amleto! Amleto!
Claudio “La vergine più prudente è ancora prodiga della sua bellezza, se anche la svela alla luna”.
Gertrude Temi Amleto, fidati di noi.
Claudio Proprio nella giovinezza bisogna temere il contagio mortale.
Ofelia Non so.
Claudio Ricordati di quel che ti abbiamo detto
Ofelia Ahimé, tutto è chiuso nella mia memoria, e voi ne avete la chiave.

Ofelia scompare lungo i bastioni.

Claudio Che succederà?
Gertrude Ah, questo abisso che porta tutto con sé, questa ruota enorme fissata nel punto più alto, che inizia la sua lunga caduta! Un re che muore non muore solo.
Claudio Tutti allora pensano che il mio valore sia debole? O pensi che la morte di mio fratello abbia distrutto il corpo dello stato?

Si leva il giorno.

6

Claudio Laggiù, ai confini del paese, una truppa di fuorilegge, mercenari, sregolati, vuole minacciarci. La leva, l’arruolamento, gli effettivi al completo, sono cose che si fanno un po’ dappertutto. Siamo circondati di traditori.
Gertrude Fonderemo cannoni, porteremo materie prime: niente settimana, niente più domenica. Aggiogheremo la notte al lavoro del giorno.
Claudio Gertrude, Gertrude, ce la faremo ?
Gertrude Da ora, prepariamo la guerra.

Amleto entra e li guarda.

II
Al mattino. La sala del trono, non preparata.
Amleto, solo. Avanza dal fondo della scena, fino al proscenio, goffamente, come perduto nel mezzo del palcoscenico, sempre pronto a fuggire.

Amleto Ecco qui, già, il lavoro comune di un buon commediante! Lo so: la pelle dovrebbe essere livida, gli occhi pieni di lacrime, le braccia, le gambe, i gesti diventati folli e la voce rotta. Commediante! Per un nulla, per una storia falsa, per l’ombra di un dolore, ecco che sottometti l’anima e il corpo alla volontà della tua testa. Per niente, per niente! Questo è mostruoso.
Ma io sono solo un valletto, un ignobile schiavo.
Amleto, un ruolo per un attore!
Lo vedo: la scena annegata di lacrime, i cuori straziati di urla, il pubblico turbato, i colpevoli che si inquietano, gli innocenti hanno paura, gli ignoranti si perdono, gli sguardi, le labbra, le mani non si tengono più.
Ma io, io! Sono solo un fifone, inerte, ottuso, io sono qui e non faccio niente, niente, niente. Eppure, io so cosa mi aspetta. Io! Figlio di re, figlio di vittima, spinto dal cielo e dall’inferno a vendicarmi, io resto là, ora, e con queste parole racconto tutto come una puttana.
Ma io so che mi aspetta. Chi comincerà? Chi mi tratta come un vile? Come un infame? Chi mi spacca la faccia? Chi per primo mi strapperà i capelli, mi tirerà per il naso, mi caccerà a forza in gola le mie menzogne fino ai polmoni? Chi me lo farà, chi?
Eppure: forse ho un cuor di coniglio? Come altrimenti spiegare che tutto non sia già finito? Le pance degli uccelli dovrebbero già essere piene delle budella di questo cane.

2
Bruscamente entra Ofelia, spinta dalla mano del re. Trovandosi in presenza di Amleto, lei si immobilizza appoggiata al trono. La mano del re resta visibile lungo lo schienale.

Amleto si gira verso verso Ofelia, si gira verso di lei e la guarda.

Dopo un po’, Ofelia urla, indicando la mano sempre presente.
Amleto, senza lasciare Ofelia con gli occhi, esce lentamente all’indietro.
Il re entra.

3
Claudio Tutto è chiaro, tutto si sistema. Amorosa Ofelia, non bisogna esagerare il pericolo.
Tempo.
Non voleva la tua perdita, né quella di nessuno: ti ama! Tutto va bene così no?
Tempo.
Perché giudicare troppo in fretta? Perché preoccuparsi troppo in fretta? Il pericolo non è dove lo si attende.
Tempo.
Laggiù i conflitti si smorzano, i nostri ambasciatori sono all’opera. Dappertutto, fortunatamente, la minaccia si allontana. Strano, strano.
Tempo
Ma si perde la ragione per gioco? No, no, si impazzisce, questo è certo.
Tempo
L’amore, l’amore! Come rifiutare? Parla, raccontami, come hai respinto il suo amore?
Tempo.
Lo stato e la ragione, che fare contro questo? Amleto l’ha perduto e lo Stato la controlla. Che fare? Ragione di stato.
Tempo.
Dappertutto, il nemico diventa amico, laggiù gli arruolamenti si sospendono, già i preparativi si interrompono; l’ostilità svanisce? Strano.
Tempo.
Ma tutto questo non ingombrerà la mia coscienza, non bisognava impicciarsene. Io ho scelto i miei avversari o sono loro che mi hanno scelto?
Si siede sul trono.
Ofelia, ubbidiente Ofelia, ormai hai preso su di te lo spirito di Amleto e ne hai liberato il tuo re.

4
Entra Gertrude.

Gertrude Non mi inganno io, non ti inganni tu. Voglio sapere, voglio sapere il perché.
Claudio L’amore che porta a Ofelia, Ofelia che rifiuta, non c’è dubbio.
Gertrude Gli occhi, le mani, i tratti del volto…
Claudio Ofelia, signora.
Gertrude Tutto in lui è cambiato.
Claudio Non ti agitare.
Gertrude Non posso ingannarmi.
Claudio Ofelia, Gertrude, Ofelia!
Forse…
Tempo.
Gertrude Forse suo padre è morto, un matrimonio troppo rapido…
Claudio Forse…
Gertrude La morte di un padre avrebbe forse questo potere, di allontanarci così dal proprio controllo?
Tempo.
Allora, che hai? Perché non ti muovi? Bisogna occuparsene.
Claudio Lo sorveglieremo.
Gertrude Ofelia!
Claudio Faremo l’assedio.
Gertrude Bisogna che capisca.
Claudio Avremo il cuore leggero. Non lo lasceremo, saremo dappertutto onorevoli spie, vedendo senza esser visti; e potremo giudicare.

5
Ofelia si avvicina.

Gertrude Allora, Ofelia?
Ofelia Madame?
Gertrude Dimmi.
Ofelia Mi ha guardato, signora.
Gertrude Parla, parla.
Ofelia Mi ama, signora.
Gertrude Racconta, Ofelia.
Ofelia Mi guarda, mi ama, ma io, io non mi muovo. Come mi avete detto, mi sono negata.
Gertrude Ascoltami, ora. Bella Ofelia, sai bene quanto io spererei che la tua bellezza fosse il motivo vero del malessere di Amleto. Ho la speranza in effetti che tutte le tue virtù lo riportassero in sé, per riavere il suo onore e il tuo.
Ofelia Non so, signora, non so.
Gertrude Tu lo ami, Ofelia. Spingilo, questa volta, a uscir da sé, cerca dunque di trovare, per quel che il caso permette di scoprire, se un altro male, a noi ignoto, lo fa soffrire. Quando l’avremo scoperto, potremo guarirlo. Tu l’ami, io ti amo e lo amo: non ti ricusare più a lui.
Claudio Non ti rifiutare più a lui, Ofelia. Scordaci, agisci come fossi sola e, quando viene il momento, ti butteremo nelle sue braccia. Non ti rifiutare più, al contrario. Saremo, noi, in un’ombra opportuna e osserveremo.
Ofelia No! Voglio continuare a ubbidire. Ormai mi sono chiusa. Non posso fare altro.
Gertrude Ofelia!
Ofelia Sono le parole pronunciate.
Gertrude Non capisci niente.
Ofelia “Amleto è un principe, fuori dal tuo mondo, è impossibile, impossibile”.
Gertrude Zitta.
Ofelia “Impossibile, è impossibile”.
Gertrude Ascoltaci.
Claudio Troppo tardi, ora.
Gertrude Mettiti una maschera.
Claudio Non permetteremo che ti spogli.
Gertrude Nasconditi sotto il trucco.
Claudio Non puoi tornare indietro.
Gertrude Truccati, preparati, ubbidisci.
Claudio Ubbidisci.
Ofelia (come morta) Madame! Signore! Amleto.
Gertrude Ofelia, cara Ofelia, andiamocene.
Escono, sostenendosi a vicenda.

6
Amleto è comparso dietro il trono.

Amleto L’ho vista, l’ho vista. Che non vada mai al sole! Le avete detto che non vada mai al sole? Il sole fa nascere i vermi nei cani crepati. Tanto, carogna più, carogna meno, tutto si può scopare.
Claudio L’aria per te è malsana.
Amleto Signore, basta che andiate un po’ indietro e un giorno accadrà: vecchio come me.
Claudio Non vuoi restare all’aperto?
Amleto Sì, alla tomba.
Claudio Perché questi pensieri?
Amleto Dove, se no?
Claudio Vero, hai ragione: siamo all’aperto, mi sembra che la tua follia non sia priva di metodo.
Amleto Sono pazzo solo con il vento di nord-nord-ovest, con quello del sud, ci vedo chiaro.
Claudio Amleto, qual è la causa del tuo malessere. Sbarri da solo la porta al tuo delirio, nascondendomi la tua pena.
Amleto O il vento è da sud.
Claudio Cosa vuoi allora?
Amleto La mia prigione, signore.
Claudio La tua prigione? E dov’è?
Amleto Qui.
Claudio La tua prigione è qui?
Amleto Questo paese, signore.
Claudio Che dici?
Amleto Questo dico.

Claudio va ad aprire una immensa finestra. Il rumore del mare entra, accompagnato dai rumori del castello. Claudio sorride.

Claudio Tu sei l’unico che può liberarsi.
Amleto Per me questo paese è una prigione.
Claudio Non per me.
Amleto Lo credo bene. Perché niente è buono o cattivo in sé, dipende dal nostro pensiero.
Claudio Se questo paese è una prigione, lo è tutto il mondo.
Amleto Certo, quella è famosa, senz’altro: tante celle, blocchi, segrete. Però qui siamo in una delle peggiori.
Claudio Non è questo il mio modo di pensare.

Si sente una voce che declama un poema e un pubblico che reagisce. Amleto e Claudio si fermano per ascoltare, tanto si guardano, quanto distolgono gli occhi.

“Se il male degli uomini potesse emozionare gli dèi,
gli occhi brucianti del cielo sarebbero pieni di pianto.
Ed essi stessi, gli dei, mille volte distrutti.
Perché giunge Pirro, il feroce Pirro, esasperato, bruciato.
Sporco, rosso, orribilmente coperto di sangue coagulato
di padri, madri, figlie e figli, che si è seccato su lui ed è stato cotto di nuovo,
Che getta la sua chiarezza maledetta, impietosa,
“ecco Pirro, gli occhi come rubini, infernale,
che cerca il vecchio Priamo e lo trova.
Lotta impari! Vergogna! Vergogna!
Pirro colpisce Priamo e nella sua furia
lo manca. Ma il vento sollevato dal suo gladio terribile
fa cadere il debole vecchio,
come prima di un uragano, il cielo fa silenzio.
Le nubi si diradano, i venti furiosi tacciono,
sopra la terra, che è come morta.
E il lampo strazia orribilmente il cielo.
Pirro, il feroce Pirro, si risveglia alla vendetta.
E, con una spada insanguinata, ha colpito Priamo.
“Vergogna, vergogna, Fortuna, sei una prostituta!
Voi tutti, dei, che aspettate per prendergli la forza
e precipitarlo nell’abisso infernale?”.
Claudio Ambizione! Ambizione! Solo questo!.
Si mettono di nuovo in ascolto.
Claudio si agita.
Ecco che ora la regina corre da tutte le parti,
a piedi nudi, la testa coronata da uno straccio
le reni affaticate cinte da una coperta,
accecata dalla paura e dalle lacrime,
ha visto Pirro che si diverte con il gladio a fare a pezzi il corpo di Priamo.
“Sorte! Tradimento! Tradimento!
Colui che avrebbe visto questo
e sentito il grido che lancia verso il cielo,
non potrebbe impedirsi, con lingua di fiele,
di dichiarare il tradimento del destino”.

Claudio chiude la finestra.

Claudio Tutto questo è l’effetto della tua ambizione.
Amleto Signore, potrei essere chiuso nel guscio di una noce e considerarmi il re di uno spazio senza limiti.
Claudio Sogni! Quella è materia di cui è tessuta l’ambizione. Tutta la sua sostanza è solo l’ombra di un sogno.
Amleto Anche il sogno è un’ombra.
Claudio Certo; e considero l’ambizione una cosa così vana e inconsistente che è solo ombra di un ombra. Tutto qui: possibile?
Amleto Sì, signore, in una parola, vorrei una promozione.
Claudio Ma non ti basta la nostra parola che sarai nostro erede?
Amleto Certo, signore.
Claudio Che osi sperare di più?
Amleto “Il tempo che l’erba fa appassire..”.
Claudio Che dici?
Amleto Solo un vecchio proverbio, signore, solo un po’ ammuffito.
Claudio Che vuol dire?
Amleto Non saprei…
Claudio Allora?
Amleto Dare una risposta sensata, con il mio spirito a pezzi…
Claudio La tua follia partorisce cose più abili della ragione.
Amleto Signore…
Claudio Ma non credere che sia un tipo così tranquillo o così debole da prendere per scherzo il pericolo che lo tira per i capelli.
Esce.

III
Pomeriggio.
Un corridoio nell’oscurità.
Avanza dal fondo fino al proscenio, titubante come un malato, cercando un punto di appoggio sul palcoscenico vuoto.

Claudio A che serve questo stucco? Non sta insieme. Tutto si fonde e confonde. Cazzo, a che ti serve la maschera? Il fondo tinta è secco e non tiene la cipria. Sento la fronte e la pelle che cadono a pezzi. Aiutami! Aiutami! Voglio pregare.
Cerca di mettersi in ginocchio.
Di cosa hanno ricoperto i muri e il suolo, perché io ci resti appiccicato e mi ci infili? Tutto è nero, non vedo niente, chi ha spento la luce?
Il giorno ha paura. La luce non arriverà fino a dove sono io.
Nessuno, anche se volesse, ora potrebbe salvarmi.
Gertrude! Gertrude!
Si toglie la corona.
Sto peggio di un cane. Aiutami! Aiutami! A chi potrebbe servire la morte di un cane?
Gertrude!

2
Entra Gertrude.

Gertrude Qui c’è troppa luce per vedere.
Claudio Gertrude! Tutta l’acqua del mare e del cielo non basterebbe a lavare queste mani. Vorrei essere pazzo come Amleto.
Gertrude Amleto? Quello sa solamente sfuggirti quando cerchi di farlo confessare. Tu, tu invece non puoi fuggire, controllati.
Claudio Mi sento come un uomo sospeso tra due fuochi, esito, non comincio niente, non posso fare nulla.
Gertrude Attacca! Attira Amleto con l’astuzia o con il piacere. O sei perduto. Fai qualcosa, o la corona ti cadrà dalla testa, come fosse fatta di foglie.
Claudio No, non rinuncerò.
Gertrude Non puoi rinunciare.
Tempo.
Claudio (che si è rialzato) Sono venuto qui per sorvegliarlo.
Gertrude Resto con te.
Claudio No, no.
Getrude Perché?
Claudio Una madre è parziale per natura, e troppo ben collocata. Meglio che un altro possa sentire quello che dirà.
Tempo.
Vivi solo per guardare Amleto.
Gertrude No!
Claudio Sì, invece.
Gertrude No, tu vieni prima di tutto.
Claudio No.
Gertrude Tu sei prima di tutto!
Claudio Amleto, allora, può morire.
Tempo.
Gertrude Il popolo lo ama.
Claudio Su questo non si può dir niente.
Gertrude Chi sa che succederà?
Claudio Questo non è un ostacolo.
Gertrude Guarda Ofelia.
Claudio Il popolo dimenticherà.
Gertrude No, no: guarda Ofelia. Chi sa che succederebbe se strappassi Amleto agli affetti che lo sostengono?
Entrano Amleto da un lato. Ofelia, molto in posa, dall’altro.
Ofelia Tanti sono i giorni trascorsi, come va?
Amleto Umilmente grazie, bene, bene, bene.
Ofelia Ho dei ricordi di te che da tempo volevo renderti.
Amleto Miei? Non ti ho dato niente.
Ofelia Sì, caro signore e lo sai bene. Riprenditi tutto. I più ricchi doni perdono il loro valore, quando chi dona si mostra crudele.
Amleto Ah, ah.
Ofelia Amleto, addio.
Amleto Aspetta, sei virtuosa?
Ofelia Signore?
Amleto Sei bella?
Ofelia Che vuoi dire?
Amleto Che se sei allo stesso modo virtuosa e bella, non c’è da fidarsi.
Ofelia Le due cose non vanno insieme?
Amleto No, proprio no. La bellezza farebbe della virtù una mezzana assai prima che la virtù potesse dire una parola. Io, io ti amavo davvero.
Ofelia Almeno me lo hai fatto credere.
Amleto Non dovevi credermi, non ti amavo.
Ofelia Comunque io resto più ingannata.

4
Amleto Un ratto! Un ratto!
Si precipita, tirando fuori la sua arma.
Getrude Amleto!
Ofelia urla.
Claudio Il re, il re!
Amleto Un ratto, un ratto!
Il re esce dal nascondiglio. Amleto lo tiene sotto la minaccia della sua arma.
Claudio Abbassa l’arma, io sono il re.
Amleto Avevo notato un movimento, credevo che mi spiassero.
Claudio Abbassa l’arma.
Amleto Lo sai bene che si può prendere una vita nel tempo che si dice: “uno”.
Claudio Mi sfuggono le parole.
Amleto Come sono sfuggite a me.
Claudio Abbassa l’arma!
Gertrude Amleto!
Ofelia urla.
Amleto, è il re, è il re.
Amleto tiene lungamente il re sotto la minaccia della sua arma, in un silenzio e in una immobilità assoluti. Una luce violenta illumina i due personaggi, poi torna l’oscurità. Urla.
Claudio Torce! Fate luce!
Esce.
Gertrude Il re vuole luce.
Ofelia Aiuto! Il cavallo è imbizzarito.!
Amleto È stato domato.
Ofelia E ora chi ci salverà?
Esce.
Gertrude Il re…
Amleto Il re cosa?
Gertrude È fuori di sé.
Amleto Il vino, senz’altro.
Gertrude No, signorino, la collera.
Amleto Che vada dal suo medico. Perché se sono io a curarlo, sarà sempre più fuori di sé.
Gertrude Ti prego, metti un po’ d’ordine in quel che dici.

5
Amleto passa davanti a Gertrude, come per uscire e lei la trattiene per la spalla. Punta la sua arma contro di lei. Lei si mette a piangere, e Amleto accarezza il volto di lei con la lama. Gertrude si mette a ridere, dolcemente, guardandosi, gli dice: “hai voglia di…”, mentre lei gli tappa la bocca con la mano, “da me non caverai niente”. Poi se ne va.
Gertrude, sola, prega: “Amleto”, poi crolla.

Claudio (nelle quinte)
Dov’è? Bisogna cercarlo. Dov’è?
Entra.
Bisogna ucciderlo. Uccidere Amleto ora! Mi brucia il sangue come una febbre, la sua morte è la mia unica cura. Se aspetto, non avrò mai gioia, qualsiasi cosa accada.
Vede Gertrude.
La mia anima è piena di tumulto e stupore.
Tempo.
Almeno devo caricare di catene quel pericolo: ora cammina con piede troppo libero.
Tempo.
Gertrude, mi senti? Se non facciamo niente, la calunnia ci colpirà più forte di quanto potremo sopportarlo.
Tempo.
Come fare se no? Come proteggersi dalla demenza? Come isolarlo? Il pericolo è grande: il nostro problema è che abbiamo sempre rifiutato il rimedio migliore, come farebbe un uomo segnato da un male vergognoso, che preferisce lasciarsi divorare il midollo piuttosto che confessarlo.
Tempo.
Nella sua anima c’è un mistero, che non è la follia. E quel che ne verrà, per noi sarà un pericolo.
Tempo.
Nell’urgenza, mi sono risolto a questo. Bisogna che se ne vada. Il momento è favorevole, i venti sono buoni. Le navi attendono al porto, pronte a salpare. Un istante e tutto sarà pronto.
A Gertrude.
Vieni, vieni! Che il giorno scompaia e che compaia di nuovo sulle scogliere.
Si baciano.

IV
Sera.
Camera da letto della regina. Getrude e Claudio sono sul letto.
Claudio Rimani! Sento il vento e il mare che cozzano. Non cambiare Gertrude, almeno tu resta, resta.
Tempo.
Gertrude Senti il rumore?
Claudio Non ti agitare. Le guardie sono al loro posto.
Gertrude Sì, non rischiamo niente.
Tempo.
Claudio Non sono libero. Il popolo, questa folla incostante giudica solo con gli occhi. Che devo fare? Vede solo il castigo, e mai il delitto.
Tempo.
Che hai? Perché piangi? Perché non ti scuoti?
Gertrude Niente, niente, niente.
Tempo.
Claudio Presto, te lo prometto, avremo ore di pace.
Tempo.
Gertrude Le guardie…
Claudio Sono al loro posto.
Gertrude Credo, credo…
Claudio Gertrude!
Gertrude Il mare esce dai suoi limiti e divora la pianura.
Tempo.
Claudio Non avere paura, non avere paura. Il vero pericolo è quest’uomo in libertà. La follia dei principi non può essere sorvegliata. Tu, tu gli parlerai.
Tempo.
Claudio Gertrude! Gertrude!
Gertrude Niente, niente, niente.
Tempo.
Claudio (si alza e se ne va, nell’ombra) La pace è infranta. A te ora di non distruggerla, a te il compito di difenderci. Io posso solo essere un orecchio invisibile.
Grido di Ofelia dalle quinte.
Se sbagli…
Scompare. Gertrude resta sola, immobile.
Ofelia appare. Passa dal fondo al proscenio, si sorregge a tutto, trema nel’abito, l’acconciatura si disfa un po’ per volta. Cesaa di mormorare, con difficoltà, cose inudibili, poi quando non riesce più, lancia un grifo e ricomincia il tentativo. Si sentono solo dei frammenti.
Ofelia Idiota. Sei scoperto. Malvagio, capisci troppo bene quello che voglio fare. Silenzio: vado dappertutto a ripeterlo. Silenzio: quello che so, so. Ma quello che diventerò, più in basso, più in basso, quello che diventerò… Io so la verità.
Voglio davvero essere paziente, questa è la verità, voglio davvero essere paziente. Ma no: è morto, morirà.
Chi ci può salvare?
Gertrude chiama: “Amleto!”.
Ofelia urla e scompare.
Amleto entra.
Gertrude Amleto!
Amleto Madre.
Getrude Amleto, hai gravemente offeso tuo padre.
Amleto Madre, hai gravemente offeso mio padre.
Gertrude Basta, rispondi come un pazzo.
Amleto Basta, domandi come una svergognata.
Gertrude Come, cosa dici?
Amleto Cosa vuoi da me?
Gertrude Dimentichi chi sono?
Amleto No, sei la regina, sei la moglie del fratello di tuo marito. E, con mio gran dispiacere, mia madre.
Gertrude Amleto!
Amleto Seduta!
Gertrude Cosa fai?
Amleto Seduta!
Gertrude Mi vuoi uccidere? Amleto!
Amleto Non ti muovere, fino a quando non ti avrò messo di fronte agli occhi uno specchio in cui potrai annegare fino al fondo di te.
Gertrude Aiuto! Aiuto!
Amleto Smetti di torcerti le mani. Zitta, o ti strappo il cuore. Ci riuscirò, se non è diventato più duro del bronzo.
Gertrude Che ho mai fatto per ricevere queste parole violente?
Amleto Una azione, di cui anche la luna sarebbe malata di disgusto.
Gertrude Quale, allora?
Amleto Ti ricordi dei due fratelli? Riportali, prima l’uno e poi l’altro, alla memoria. Guarda: la bellezza della fronte, i capelli ricci, gli occhi che comandano e minacciano, quasi un dio: un uomo. Questo è stato tuo marito. Ora ecco l’altro: il tuo nuovo marito. Sei cieca? Come hai potuto abbandonare quella montagna per pascolare nella palude? Sei cieca? Non dire che è amore. Alla tua età il sangue si calma, si domina, si affida alla ragione. Quale ragione può determinare una scelta simile? Hai sensi, se no saresti inerte, ma i tuoi sensi sono paralizzati, chiaro. Perché la follia non turba mai al punto di non poter distinguere esseri così diversi. Chi ti ha drogato così? Gli occhi senza le mani, le mani senza gli occhi, gli orecchie da soli, il naso, la parte più debole di un unico senso non sarebbe così stupido.
Gertrude Amleto, zitto. Giri il tuo sguardo verso il fondo della mia anima, e ci trovi delle macchie che non scompariranno più.
Amleto Già! E tutto questo per vivere nel sudore rancido di un letto unto, per marcire nello stupro, per fornicare tra la spazzatura.
Gertrude Zitto, zitto! Le tue parole mi entrano nell’orecchio come pugnali. Mio tenero Amleto, zitto.
Amleto Un assassino! Un cafone, una marionetta. La scimmia dei nostri re. Un falsario del trono e del potere, che ha sgraffignato la preziosa corona dal palcoscenico e l’ha fatta sparire.
Gertrude Zitto!
Amleto Un re di Carnevale!
Gertrude Amleto, deliri.
Amleto Deliro! Il mio polso è regolare quanto il tuo. Per l’amore di Dio, non ti lusingare a credere che qui si tratti della mia follia e non della tua colpa. Non nascondere la piaga. Pentiti, pentiti! Buona notte. Questa notte astinenza, e poi sarà più facile.
Gertrude Che devo fare, Amleto, che devo fare?
Amleto Soprattutto non fare quello che ti dico ora. Che quel rospo gonfio non ti attiri più al suo letto, che non ti pizzichi le guance, che non ti chiami pupa e che non due baci fetidi o che con il fuoco delle sue dita sul collo, ti faccia confessare quello che ho detto.
Gertrude No, non ci sperare, non dirò niente di quello che mi hai detto.
Amleto Madre, buona notte.
Esce.

4
Claudio (appare) Gertrude!
Gertrude La mia anima è malata.
Claudio Ofelia…
Gertrude La legge del peccato.
Claudio Ofelia è là.
Gertrude La legge del peccato.
Claudio Bisogna parlarle.
Gertrude Io non voglio.
Claudio Insiste.
Gertrude Che vuole?
Claudio Bisogna parlarle. Può spargere pensieri pericolosi negli spiriti.
Gertrude Non voglio parlarle. Non voglio.
Entra Ofelia. Si muove e parla come prima, ogni tanto nel suo discorso c’è una frase comprensibile.

Ofelia Dov’è, dov’è? No, ascoltatemi, per favore. Che vergogna, che vergogna. Dov’è, la nostra bella regina?
Vede Gertrude.

Claudio (durante il tempo che Ofelia sta vicino a Gertrude)
Lasciala fare, ascoltala, per favore. Niente di quello che ti dice è più pesante del pensiero. Ascoltala, per favore.

Ofelia cerca di strappare tutto quello che copre la regina: gioielli, trucco, poi, con due dita, le disegna sul volto il segno delle lacrime. Alla fine tenta di abbracciarla stretta-

Gertrude Ofelia, che vuoi da me? Su, Ofelia, a cosa mira tutto questo? (La respinge).
Ofelia Sei entrata vergine, non ne uscirai mai più.
Vede Claudio e gli si avvicina.
Gertrude (mentre Ofelia è vicina a Claudio)
Ecco, ecco, guarda signore mio, ahimé.
Ofelia, partendo dal basso all’alto, copre il re di baci. Arrivata alla corona, la prende con i denti e cerca di fuggire.
Claudio Bella, bella Ofelia, graziosa dama.
Ofelia Qui, è verità, io finisco. Che vergogna, che vergogna. Chi può? Buonasera, buonasera.
Claudio (a Gertrude) Dai, vattene.
Gertrude Allora è vero che l’anima di una fanciulla…
Claudio Vai, seguila, subito.
Gertrude Muore come il corpo di un vecchio.
Claudio Ti prego: veglia su di lei.
Ofelia e Gertrude escono.

5
Claudio Ofelia, riflesso di se stessa. Ofelia, separata!
Quando arrivano i mali, non sono mai da soli. Un’armata ci attacca.
Gertrude, Gertrude! Ora so che l’amore inizia e finisce nel tempo e che il tempo ne smorza la fiamma. Il popolo si turba di idee confuse e di dicerie malsane. Non mancano le voci che ronzano, che vogliono accusarci, infettare di propositi velenosi contro di noi!
Che si tengano pronti!
Tutto il mondo si separa da me, tutto il mondo si allontana. Riuniamolo. Obblighiamo tutti a venire intorno a me questa notte sui bastioni.

Amleto!
Che si tenga pronto.
Non amo come è fatto. Troppo pericoloso lasciare il campo libero alla sua follia. Prepariamo le coppe. Io preparo quella di Amleto! Un sorso e il nostro scopo è raggiunto. Che colpisca il castigo là dove è il delitto.

6
Claudio è disteso, in una specie di sonno agitato. Amleto passa, si avvicina, si china sul letto. Claudio si agita. Amleto tira fuori l’arma e prende il re per una mano. Quello allora si calma immediatamente e si rannicchia contro Amleto. Amleto lo accarezza dolcemente, come si può carezzare un animale un po’ ripugnante.

V
La notte.
Sui bastioni, sopra al mare.

1
Amleto, di fronte al cadavere di Ofelia.

Amleto Perché, perché dire sempre sì e abbassare la testa, o dormire? Dormire, dormire! Fino a quando devo sopportare? Chi può farlo, se non dorme? Il potere, l’insulto della sua esistenza, il disprezzo di chi lo tiene! L’orgoglio delle gente bene, la potenza dei posti influenti! La legge, le menzogne della legge! Tutto è corrotto da questo. Come continuare a sottomettersi? Come accettare di gemere? Chi può tacere, quando un colpo di pugnale può liberare?
Morire, dormire, niente più.
Basta sallora la sola paura di terre sconosciute per turbare questo progetto, e far preferire i mali abituali agli altri, ignoti e oscuri.
Morire, dormire, forse.
Pensare che il sonno metterà fine alla sofferenza, ma poi, la paura scatta a trattenere.
Essere o non essere? La domanda. Sopportare ancora il caso o resistere, prendere le armi e finire? La riflessione ci fa vili.

2
Entrano Claudio e Gertrude.

Gertrude Ofelia!
Claudio Seppelliamola nella terra.
Gertrude Ofelia!
Amleto Morta.
Gertrude Non per colpa del re.
Claudio Un incidente. Non è andata lei all’acqua, l’acqua è venuta a lei, non si è annegata.
Gertrude Annegata, annegata.
Claudio Sopra il mare c’è un albero, era là. Ha voluto arrampicarsi ai rami dell’albero. Un ramo si è rotto, è caduta nell’acqua.
Gertrude Annegata, annegata.
Claudio Il suo abito si è aperto, e la sosteneva sulle onde, finché parlava dolcemente, insensibile al proprio sconforto, o come un essere fatto per la vita acquatica. Ma quanto poteva durare quell’istante? Appesantita da quel che aveva bevuto, l’abito l’ha strappata al suo lento monologo e l’ha condotta a morte nel sale e nel fango.
Amleto Va seppellita in terra cristiana, colei che si è gettata, senza gridare aiuti?
Gertrude Il comando del re prevale sull’usanza.
Claudio La sua morte era sospetta e, senza il mio intervento, avrebbe riposato in terra sconsacrata fino all’ultimo giorno. Invece di preghiere, avrebbe avuto sassi, cocci e pezzi di selce.
Gertrude I fiori vanno ai fiori.
Amleto Ormai tutto quel che c’era della donna in me è sparito.
Gertrude Annegata, annegata.
Claudio Chi è colpevole? Non il re.
Esce.
Gertrude Addio, Ofelia. Che vergogna, che vergogna!
Esce, come Amleto.
Il corpo di Ofelia resta solo per un momento.

3
Entra Claudio che porta tre coppe e una brocca. Dopo averle posate, versa in una coppa diversa dalle altre il contenuto di una fiala. Quando Gertrude entra, la dissimula.

Gertrude Per l’amor di Dio, Amleto è colpevole? No, no, mai, lo dichiaro. Se Amleto è strappato a quello che è Amleto e se, nella sua assenza, ti ha offeso, allora non si tratta di Amleto, la sola colpevole è la sua follia. Amleto sta tra gli offesi, la sua follia è diventata nemica del povero Amleto. Povero Amleto! Per l’amor di Dio! Lascialo. Pura follia. Subito, tra un istante, lo coglierà un accesso, e pazientemente come la colomba quando escono i suoi piccoli, si calmerà, silenzioso e prostrato. Per l’amor di Dio!
Claudio Che è questo rumore?
Gertrude Che volete fare?
Claudio In fretta, in fretta.
Gertrude Che vuoi fare, oltre a dire parole?
Claudio Già si illumina questa zona del cielo. Dov’è Amleto?
Gertrude La stella in basso, a ovest del polo.
Claudio Facciamo scoppiare il bubbone.
Gertrude Siamo circondati da traditori.
Claudio Amleto torna.
Gertrude (a voce bassa) Annegata, annegata.
Entra Amleto.

4
Claudio Le coppe sono al loro posto. Il vino è pronto. Venite, il re vuole brindare a Amleto e alla sua regina.
Tutti e due si avvicinano.
Urla di uccelli marini.
Venite. Datemi le coppe. In questa il re vuole mettere una perla, più preziosa di tutte quelle della sua corona. Ecco, ecco. E che i tamburi dicano alle trombe, le trombe ai cannoni, i cannoni, laggiù, al cielo che il cielo dica alla terra che il re beve alla salute di Amleto. (alla regina) Datemi, datemi la coppa.
Amleto, questa perla è per te.
Gertrude Amleto, anche la regina beve alla tua salute.
Amleto Cara signora.
Claudio Gertrude non bere.
Gertrude Sì, signore.
Claudio Gertrude!
Gertrude A Amleto, signore, ti prego di scusarmi.
Beve, passa la coppa a Amleto.
Claudio Troppo tardi.
Gertrude Bevi, Amleto.
Amleto Ora.
Gertrude Avvicinati, che ti possa vedere bene.
Claudio Troppo tardi, troppo tardi.
Amleto Mia cara signora.
Claudio Bevi, Amleto.
La regina fa bere Amleto, poi crolla.
Amleto La regina!
ClaudioTroppo tardi.
Amleto La regina!
Claudio Svenuta.
Gertrude No, no, è il vino, questo vino! Caro Amleto, il vino, il vino!
Muoio avvelenata.
Muore.
Amleto Chiudiamo le porte. Smascheriamo il traditore!
Claudio Amleto, morirai; nessun rimedio potrà salvarti.
Amleto Chiudete le porte!
Claudio Ti resta mezz’ora di vita.
Amleto Madre sfortunata, addio!
Claudio L’arma del delitto è nelle tue mani. Tua madre è morta. Non posso più.
Amleto Allora compio la tua opera,
Colpisce il re.
Claudio No, salvami, salvami, io sono solo ferito.
Amleto Re maledetto, valla a incontrare. Assassino, assassino. Lo trafigge, poi crolla.
Tempo.
Potrei dirti… Ma che sia così!
Prende la coppa e la termina.
Il resto è silenzio.
Amleto va da Gertrude, carezza i suoi capelli per un istante, poi scivola il più lontano possibile dai cadaveri, per appoggiarsi a un angolo, con la schiena girata. La luce si abbassa molto lentamente fino a che le strida degli uccelli si amplificano, fino a coprire il rumore delle onde.

Fine